Emilia Romagna Tour Guide
Estratti pittorici 3° parte – Atacama
Tratto da “Divino Andino, Viaggi e assaggi all’ombra della Cordigliera” Polaris Edizioni
Quando la natura ci avvolge e ci fa sentire dentro un quadro…
“Fece sera ma non prendevo sonno. Scostai la tendina cercando di non farla toccare col vetro dove si erano create delle gocce di condensa e guardai fuori. Eravamo entrati nella zona del deserto di Atacama, arido e sempre uguale, con le sue colline di sabbia grigia e giallastra. Mi ricordava molto l’area vicino a Ica dove tempo prima mi ero fermato per assaggiare il Pisco e i vini del deserto. E’ curioso pensare a come nell’immaginario collettivo, chiunque associa al Sud America un paese colorato e ricco di flora rigogliosa, eppure in buona parte dei territori che ho visitato, così lontani dai monsoni della foresta pluviale, non sarebbe cresciuto niente se non per volere dell’uomo. Tentai di nuovo di dormire ma mi svegliavo occasionalmente per colpa di alcuni sobbalzi e poi tornavo a perdere i sensi mantenendo un sonno vigile. Da Antofagasta a Iquique rimasi da solo nel sedile e questo mi diede un maggiore senso di libertà. Non che prima mi sentissi oppresso, è solo che gli autobus sono sempre molto trafficati ed è difficile trovarlo semi vuoto come era diventato quello; alcuni addirittura partono solo se sono pieni, senza rispettare regolarmente un orario. Quando tornai a guardare dal finestrino, vidi le dune illuminate dalla luna e circondate da un tappeto di stelle. Non le avevo ancora viste così, anzi avevo finito per ignorarle visto che il paesaggio sembrava sempre lo stesso, ma quelle non erano più le solite, erano diventate linee sinuose e semplici. La luce della luna e il blu del cielo disegnavano i contorni delle colline rendendole magiche. Ancora una volta avevo la sensazione di stare dentro un quadro famoso: era lo stesso cielo naif della zingara addormentata di Rousseau il doganiere. Chiusi gli occhi e feci un lungo respiro.”
