Il palazzo dell’Archiginnasio a Bologna è una tappa assolutamente imperdibile. Il suo nome significa “la miglior scuola” in greco antico ed è stato costruito nel 1563. Senza volerlo porta una serie di record: per esempio ha ospitato quella che definiamo, la più antica Università del mondo occidentale: A.D. 1088.
Al suo interno oggi c’è una biblioteca con sala studio e archivio con circa un milione di pezzi tra manoscritti, volumi a stampa, disegni e foto; il Teatro Anatomico in legno, ricostruito dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale: vi si svolgevano le lezioni di anatomia.
Ai muri è presente una serie di ricchissime decorazioni che costituisce il maggior complesso araldico murale esistente, ed ha suscitato l'ammirazione di visitatori e studiosi di tutti i tempi.
Dalla costruzione dell'edificio sino alla fine del Settecento furono apposte iscrizioni e monumenti commemorativi dei maestri dello Studio e stemmi degli studenti. Attualmente si contano circa 6000 stemmi araldici, tra aule, corridoi e lungo gli scaloni. Molti sono dipinti, altri realizzati in cemento e stucco in forma di bassorilievo.
Il simbolo del primo studente del Nuovo Mondo
Proprio sopra l’ingresso (nella volta del loggiato fra l'atrio e il cortile) troviamo un curioso affresco realizzato in onore del cardinale Benedetto Giustiniani, dedicatogli da Diego de Leon Garavito, uno studente spagnolo nativo di Lima in Perù, primo studente “americano” all’Università di Bologna. Arrivò nel 1601 per studiare legge e da quel momento la consigliatura dei legisti aggiunse la “natio Indiarum” (riferito alle Indie Occidentali, prima di essere nominate America Latina) nella lista delle nazionalità straniere degli studenti.
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