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Immagine del redattoreEmilia Romagna Tour Guide

Il Lambrusco di Sorbara fine perla della pianura modenese

Aggiornamento: 1 ago 2022

“… il Lambrusco che bevvi dal parroco di Sorbàra, era chiarissimo, quasi rosa: profumato, secco, spumante, di fragile corpo. Non esistono, per i vini, leggi assolute. Sono esseri viventi, al pari di creature umane. Riescono come riescono: imprevedibili, vari, capricciosi. Il loro bello e il loro buono”.

Con questa frase, Mario Soldati in “Vino al Vino” descriveva in maniera sublime la bellezza del lavoro dell’uomo e l’imprevedibilità di un vitigno come il Lambrusco di Sorbara, considerato, al pari degli altri vitigni autoctoni modenesi, bruschi e rustici.

photo credit Instagram @calef86

Tanto tempo è passato da quella esperienza e oggi, questa piccola frazione di circa 3800 abitanti del comune di Bomporto, in provincia di Modena collocata tra il fiume Secchia e il Panaro in un terreno alluvionale sabbioso ha trovato un vero e proprio riscatto. Porta spesso un color rosso chiaro ma se vinificato in bianco con una pressatura soffice, mantiene un colore giallo scarico con leggeri riflessi rossastri e una fine, elegante, con una sostenuta freschezza specie se sapientemente lavorato in purezza.


Alcune autentiche espressioni:


photo credit Instagram @tiziano_cavallaro


Grazie alla sapienza di bravi produttori diversi per stile e approccio come Cantina della Volta, Paltrinieri, Bellei e Bergianti per citarne alcuni questo vitigno e vino non ha più niente di rustico e nemmeno la nomea di “umile champagne dell’Emilia”, ma può aspirare a gareggiare con i migliori spumanti al mondo!


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