La torta ferrarese o pasticcio di maccheroni il ponte gastronomico con la città del Rinascimento
Aggiornamento: 15 mag 2022
I pasticci erano già noti al tempo dei #romani, ne parla per primo Apicio nella sua raccolta di ricette dell’antica Roma. Anche la parola “torta” è antica: era in uso nel XIII secolo prima presso i monaci camaldolesi per poi diffondersi nelle corti #rinascimentali capaci di elaborare una cucina estremamente sofisticata.
photo credit Instagram @barbaraborghi75
La torta o pasticcio ferrarese è una preparazione particolare e gustosissima che assomiglia ad un piccolo cuscino, la cui fodera, sopra e sotto, è fatta di dolce pasta frolla.
Nella versione classica troviamo all’interno i maccheroni o altra pasta (a volte anche cappelletti) avvolti da una soffice besciamella arricchita da ragù di carne, o rigaglie di pollo, e per una nota più raffinata si possono aggiungere sottili schegge di tartufo o funghi. Il colore tendente al giallo, è dato da spennellate di rosso d’uovo, date prima di essere infornato. Oggi lo si può trovare tutto l’anno nelle gastronomie e nei ristoranti di #Ferrara, anche se rimane un piatto tipicamente invernale e un chiaro rimando al #Rinascimento e alla prestigiosa corte Estense.
Particolarità:
La assoluta particolarità di questo piatto è il contrasto tra il dolce del guscio e il salato del ripieno. Un sapore insolito, caro a queste terre di pianura che da tradizione uniscono la sapidità di alcuni prodotti, come la carne macinata, gli affettati stagionati a lungo e il formaggio, alla dolcezza di altri, come la zucca, vera regina della gastronomia ferrarese.
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